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Witchfire | la recensione early access | PC

Giocato su PC

Avevate mai pensato al connubio Sparatutto-Soulslike? Probabilmente no, ma ci hanno pensato i The Astronauts, ovvero ciò che è rimasto del team originale di People Can Fly, che da quasi una decade non pubblicavano un videogioco. Tornano però a fine 2023 con un titolo originale e appassionante, cattivissimo e iper-tecnico: un tiolo che ruba qua e là dagli ultimi dieci anni di gaming per restituirci un prodotto davvero unico.

Durante le prime partite, Witchfire ci prende letteralmente a sprangate sui denti. Cioè, non letteralmente, ma quasi, perché il titolo dei The Astrounauts non fa davvero sconti a nessuno, mai, e per nessun motivo al mondo. In Witchfire interpretiamo un cacciatore di streghe che deve entrare in una piccola manciata di mappe ed eliminare sostanzialmente un boss di fine area. Per farlo non basterà però correre dal punto di spawn all’ultimo nemico del regno in cui veniamo catapultati, ma sarà necessario conoscere a menadito l’area e i nemici che la compongono, fare incetta di “anime”, ed estrarre il nostro alter-ego per potenziarlo dentro all’hub principale.

Il game loop consiste infatti in una sorta di meccanismo alla Escape From Tarkov, in cui la maggior parte del nostro tempo lo passeremo a cercar bottino e tentare di tornare alla nostra base con il loot racconto, per poi aumentare le nostre statistiche, craftare heal potions, e soprattutto “costruire” il nostro armamentario. A partire da un piccolo revolver, per ottenere armi, e soprattutto skill attive, dovremo semplicemente commissionare a uno specchio magico cosa andare a creare, tra armi leggere, armi pesanti, incantesimi e oggetti che offrono bonus di vario tipo. Chiaramente non potremo decidere nello specifico quale arma o quale oggetto craftare, ma sarà lo specchio a decidere – nel contesto di uno specifico tipo di oggetto commissionato – che prodotto restituirvi dopo una quantità di minuti prestabilita. È un sistema semplice ma efficace, perché ci costringe a rimanere in game anche se perderemo tutte le anime accumulate, anche all’ennesima sconfitta da parte di un boss; perché, nonostante tutto, stiamo in qualche modo progredendo.

Una volta accumulata la potenza distruttiva necessaria, ci approcceremo quindi alla “strega” di quella specifica area, correndo – esattamente come in un Souls – in mezzo ai nemici, raggiungendo l’area designata per eliminare il boss e passare poi all’area successiva.

Un game loop, in ogni caso, che abbiamo già visto in più varianti, ma che trova qui soluzioni originali e bilanciate, che ci mettono addosso – superato il muro iniziale della difficoltà – una gran voglia di giocare. Il grande pregio di Witchfire sta infatti nel “come si gioca”, soprattutto rispetto al suo gunplay. Sparare, nel titolo di The Astronauts, non ricorda il Painkiller che qualcuno si aspettava dal team, ma risulta davvero molto più vicino a Dark Souls per tecnicismo e positioning. I colpi non sono molti, e le armi sono lente a ricaricare; di conseguenza, sconfiggere una piccola orda di demoni ci costringerà a cercare il punto giusto in cui piazzarci, e a eseguire il dash e il salto con una precisione quasi millimetrica. Diventa infatti quasi un rhythm game, a un certo punto Witchfire, abbracciandoci nel suo balletto di morte ed esaltazione come dovrebbe fare il migliore degli FPS, baciato qui anche di un lavoro sulle skill magiche davvero eccezionale.

Riuscire a congelare un gruppo di nemici, per poi stordirli con una grossa campana incantata e devastarli a suon di piombo è una gioia davvero rara, e quando ci si riesce finalmente a destreggiare tra tutti i comandi e le possibilità che il titolo offre – probabilmente dopo una mezza decina d’ore – Witchfire diventa davvero una droga.

Peccato che il titolo di The Astronauts esca oggi in accesso anticipato, con due sole aree affrontabili, e qualche problemino di bilanciamento. Gli scontri con i nemici sono abbastanza sfidanti da non richiedere chissà quale modifica, ma sono le piccolezze a rovinare un po’ il flow del gameplay. Prima tra tutte, la necessità di craftare le pozioni curative andando a saccheggiare delle specifiche piante dentro al primo livello. Cosa aggiunge? Niente, se non la scocciatura di dover – ogni tre o quattro partite – tornare nella prima area e perdere tempo a cercare una pianta nemmeno segnalata sulla mappa. O ancora, alcuni elementi di level design del secondo livello, che ci costringono ad affrontare step by step una route che – alla lunga – rischia di diventrare ripetitiva. Perché, a questo punto, non offrire una manciata di modifiche permanenti all’area dopo aver portato a termine un determinato obiettivo?

Ma la mancanza più importante di Witchfire, almeno per ora, è l’assenza del multiplayer in cooperativa. Un prodotto del genere sembrava – e sembra – nato per esser giocato insieme a un amico, spalla a spalla, mentre si gestiscono in contemporanea più orde di nemici. Sembra tutto costruito in funzione dell’online, ma – ahimè – l’online non c’è. Non è da escludere che all’uscita della release definitiva, Witchfire vada a offire l’elemento coop che tanto ci manca in questa fase da early access, ma non è nemmeno da escludere che l’idea di The Astronauts sia quella di offrire un’esperienza prettamente single player.

Ottimo, infine, l’impatto tecnico: solido e abbastanza pulito nonostante l’early access, che vive soprattutto della sua ottima direzione artistica e della sua effettistica legata ad armi, magie e spawn degli oggetti. Non di certo il prodotto più avanguardistico che abbiamo visto recentemente, ma risulta comunque abbastanza affascinante da reggere sulle spalle un gameplay di questa caratura.

Witchfire è un’ottima promessa dell’FPS su PC contemporaneo, tanto che potrebbe diventare un vero e proprio cult per chi cerca un tipo di esperienza ostica e iper-tecnica. C’è ancora un po’ di lavoro da fare sul bilanciamento del game loop, ma sono sicuro che – durante questi mesi di early access – The Astronauts riuscirà a offrirci la miglior esperienza possibile. Speriamo solo nell’integrazione del multigiocatore.

Witchfire è disponibile dal 20 settembre 2023 al prezzo di 35,99€ su Epic Store.






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Alessandro Redaelli

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