X8 | la recensione | Meta Quest, PCVR, Pico

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Giocato su Meta Quest 3

Se avete sempre sognato un hero shooter à la Valorant, Thirdverse ha pensato esattamente a voi con X8, un nuovo FPS multiplayer competitivo che ha affrontato nelle ultime settimane una lunga fase di beta, e che esce ora nella sua versione definitiva su PC, Meta Quest, Pico e PlayStation VR2. Ma la vera domanda è: visto il suo genere – non particolarmente fortunato in VR – riuscirà a superare la prova del tempo?

Ahimè, i multiplayer per realtà virtuale finiscono quasi tutti, presto o tardi, nel dimenticatoio. Qualcosa che ha resistito e sta resistendo c’è: Onward su PC, Contractors su Quest, Pavlov sulle altre piattaforme. Ci sono giochi multiplayer che riescono a sfondare il mercato, e sono spesso quelli che fanno prima di tutti una cosa molto specifica. A fare l’hero shooter, tuttavia, ci aveva già provato anche Larcenauts: un titolo davvero eccezionale, che però non è riuscito a sopravvivere fino a oggi, quantomeno rispetto alla sua base installata.

Lo studio dietro a X8 fa quindi all in e decide che l’unico modo per rendere popolare uno sparatutto in realtà virtuale è quello di rilasciarlo attraverso il sistema del free to play. X8 è infatti un titolo gratuito, che ci permette di spendere qualche soldo soltanto per acquistare le skin delle armi, ma che si presenta come un prodotto che punta ad arrivare davvero a chiunque, nel contesto della realtà virtuale. Lo conferma il fatto che X8 è in uscita su tutte le piattaforme di realtà virtuale, e – soprattutto – lo conferma l’ispirazione palese ai giganti del genere, nel mondo flat.

Sia a livello estetico che sul fronte delle meccaniche, X8 si dichiara abbastanza esplicitamente ispirato a Valorant: uno degli FPS multiplayer più giocati degli ultimi anni. Anche qui troviamo una serie di eroi con caratteristiche e skill molto specifiche, troviamo un’unica modalità basata sul plant e il disinnesco di una bomba dentro a (per ora) quattro mappe, e troviamo uno stile da cartoon stilizzato ma moderno, piacevole e funzionale.

Le armi sono tante, lo shooting soddisfacente, ma – soprattutto – il grande valore di X8 è quello di essere un vero videogioco VR. Spesso, come è successo recentemente con Firewall: Ultra, si tende a semplificare la fruizione dei videogiochi online in realtà virtuale, velocizzando questa o quell’altra azione attraverso la semplice pressione di un tasto. In X8 questo non succede e, anzi, addirittura per attivare una semplice skill dovrete eseguire una gesture molto specifica, che restituisce dinamismo all’azione e che ci ricorda ogni secondo che non stiamo giocando su un monitor, ma in realtà virtuale, presenti in scena. Non c’è una mediazione di alcun tipo tra flat e VR: X8 nasce per i caschetti da gioco casalinghi e lì vuole restare, risultando una delle esperienze più coinvolgenti nell’ambito del competitivo online, almeno, dalle sue premesse.

Certo, non tutte le meccaniche sono chiarissime, c’è ancora del lavoro da fare sull’esposizione di tutte le possibilità offerte dal gioco e per riuscire a completare i match in maniera dignitosa dovrete passarci una buona quantità di ore, ma una volta interiorizzate le sue meccaniche rischiate sinceramente di divertirvi parecchio.

Non darò un voto all’ultima opera di Thirdverse per il semplice fatto che non ho idea di come muterà, migliorerà o peggiorerà con il tempo. È difficile decidere se un titolo online avrà successo – o meno – a priori, specialmente rispetto a un prodotto così particolare com’è X8. Vien da sé che, essendo X8 totalmente gratuito per tutti, vale sicuramente la pena dargli una chance, e capire se questo nuovo hero shooter à la Valorant fa per noi o meno. Io, per le partite che ci ho fatto, mi ci sono divertito, e sono sicuro che possiate passarci dentro del tempo di qualità anche voi. Vien solo da chiedersi: cosa ne resterà, di X8, tra una dozzina di mesi.

 




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