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XR Elite porta la realtà virtuale in una nuova dimensione | La recensione

Se seguite questo canale o la realtà virtuale da più di un giorno avrete sicuramente sentito parlare di Vive. Azienda di tecnologia con sede a Taiwan è stata fondata da HTC con una partecipazione di Valve.  Durante il periodo pioneristico hanno lavorato fianco a fianco definendo i primi standard di questo linguaggio a noi noto.

Questo ha portato anche alla nascita di SteamVr, l’incontro tra HTC e Valve è sempre stato descritto come fortuito durante le fiere di settore di quegli anni e per lungo tempo non è stata chiara la linea di demarcazione e di responsabilità dei due nonostante il profondo coinvolgimento di entrambi nel processo di ricerca e sviluppo.

Trovate tantissimi contenuti su questo canale che ripercorrono in fila tutti gli step e i miglioramenti dei prodotti Vive. HTC vive, Cosmos, Cosmos Elite e Vive pro 1-2. Dante causa di tanti prodotti e della PCVR stessa non possiamo dire che l’azienda non ci abbia provato a migliorare costantemente la vr per darci il futuro che ci meritiamo. Con alti e bassi, come spesso capita, Vive si pone comunque al primo posto come l’azienda che ha immesso più prodotti sul mercato, considerando inoltre anche la loro presenza tra i visori stand alone con la serie flow e vive focus che ha raggiunto la maturità con il vive focus 3.

Xr nel nome XR ELITE sta per extended reality! Che ci crediate o no stiamo davvero arrivando a dispositivi sempre più piccoli, portabili e funzionali che si porranno sempre di più come vera e unica propagine del mondo reale ed è per questo che andremo nel futuro ad estendere la realtà. Durante la presentazione è stato introdotto come uno dei primi prodotti “convertible” ed innegabile, al momento in cui parliamo, che sul mercato sia l’unico in grado di rendersi credibile nel fare questo.

Scheda tecnica.

L’XR Elite ha una risoluzione di 1.920 x 1.920 pixel per occhio, leggermente superiore al Quest 2 (1.832 x 1.920), al Quest Pro (1.800 x 1.920) e inferiore al Pico 4 (2.160 x 2.160). I colori risultano meno accesi rispetto ad altri visori moderni, ma su un livello simile al Quest 2. Il visore è a 6 gradi di libertà con il sistema di tracking di tipo inside/out e un fov fino 110 gradi o forse poco meno seconda della forma del vostro volto.

Il visore dispone di microfono doppio per la cancellazione dell’eco e di altoparlanti integrati. Il processore invece è uno Snapdragon XR2 gen1 che garantisce prestazioni in linea con il mercato attuale. Per quanto riguarda la connettività, sono presenti diverse porte USB di tipo C di cui alcune anche ben nascoste per l’alimentazione per il collegamento con il pc e per futuri dispositivi periferici. Supporta Bluetooth 5.2 oltre a connettività Wi-Fi 6 e 6E per uno streaming stabile.

Esteriormente XR Elite è dotato di 4 telecamere di tracciamento e di un sensore di profondità che entra in causa per migliorare tutti i contenuti in mixed reality che andremo ad approfondire in questa recensione. Inoltre è presente la regolazione dell’IPD da 54 a 73 mm e fotocamera RGB da 16 MP (per passthrough) che consente di visualizzare l’ambiente reale all’esterno del visore. Il visore permette inoltre l’hot-swapp della batteria che permette un cambio batteria senza spegnere il dispositivo, feature questa davvero interessante. La memoria interna è di 128 GB e dispone di 12 GB di RAM che garantiscono, rispetto ad altri device standalone, transizioni più fluide tra un ambiente e l’altro e tra i giochi e il menù. In ultimo, lenti pancake con regolazione della miopia, questo per non lasciarsi sfuggire proprio niente.

Se dal punto di vista meramente tecnico non sembri mancare proprio niente con, anzi, qualche feature esclusiva, esteticamente visore alla mano, siamo davanti a un prezioso gioiellino, minuto e bilanciato. Materiali premium quasi come fosse un proof of concept più che un prodotto funzionale ed è evidente che lo sforzo di miniaturizzazione e ricerca della versatilità abbia fagocitato tutto il resto.

Una volta sganciata la batteria che ci permette di giocare in realtà virtuale e agganciate le asticelle come uno smartglasses il dispositivo diventa così piccolo da poter essere messo quasi in tasca. È quasi miracoloso ed incredibile che siamo già pronti a provare dispositivi con questa capacità e con questa naturalezza nel farlo. La mascherina frontale è facilmente sganciabile e sostituibile con altre non appena saranno disponibili aftermarket con diversi sistemi di imbottitura. Quella standard risulta decisamente sottile e non sarà piacevole per tutti ma questo aiuterà a tenere gli occhi molto vicini alle lenti facendoci godere di un fov sufficientemente accettabile.

A proposito di Lenti, parliamo di display e risoluzione che non stupiscono e/o strabiliano, risultano però accettabili per la maggior parte degli utilizzi. Il display LCD come di uso comune per visori che hanno anche altri utilizzi oltre il gaming. Ci è sembrata però non la migliore espressione di un LCD nonostante la risoluzione. Una sorta di patina opaca sovrapposta alle nostre immagini sembra sempre presente. Nulla di cui non ci si faccia l’abitudine dopo un po’ ma è necessario segnalarla. Rileviamo allo stesso modo anche un po’ di aberrazioni cromatiche ai bordi delle lenti quando si prova a non rimanere centrati con la pupilla nello sweetspot. Per quanto riguarda lo sweetspot però non abbiamo da segnalare nessuna anomalia e non abbiamo avuto problemi a trovare il punto ottimale di fuoco.

Ma la future più esclusiva di tutte sono le lenti graduate regolabili che sono state quasi una scelta obbligata sul visore e forse lo sarà anche in futuro per i device che vorranno mantenere un form factor così contenuto. Infatti sarebbe impossibile infilarsi il visore indossando degli occhiali con questo Xr Elite. Io ho un po’ di miopia sull’occhio sinistro ma è bastato spostare un po’ la ghiera per trovare la gradazione ottimale. Nel caso abbiato invece altre patologie forse sarebbe meglio confrontarsi con il vostro oculista per evitare di rovinare la vista.

Giochi.

Abbiamo provato tutti giochi più popolari disponibili nel catalogo VIVE e diciamo che in linea di massima ci hanno tutti piacevolmente stupito. A differenza di come è successo in passato con altri visori standalone, alcuni giochi come Crisis VRgade hanno una risoluzione leggermente superiore alla media nonostante il solito XR2. Shores of Loci allo stesso modo grazie alla maggiore ram restituisce un’esperienza più fluida rispetto ad altri dispositivi. Portroppo però, seppure il catalogo non sia piccolissimo, al momento mancano tanti giochi iconici anche tralasciando le esclusive delle altre piattaforme.

Piacevole Warplanes, Puzzlig place, Yupitergrad 2, ma nel caso dovesse mancare in questa libreria il vostro shooter di riferimento o golf di riferimento potreste rimanerci molto male una volta acquistato. Il catalogo è in continua espansione e abbiamo anche visto come all’upload vr showcase molti giochi riportassero l’etichetta “anche per xr elite”, valutate quindi bene l’acquisto se il vostro focus dovesse essere esclusivamente per il gaming. Una menzione a parte per Les mills bodycombat che è fatto apposta per Xr Elite. La più popolare app di allenamento in VR trova la sua massima espressione sul visore Vive. Anche dopo tre sessioni di circuito medio da 20 minuti saranno i nostri muscoli a chiedere pietà e non la nostra testa. Non avevo mai considerato Les mills seriamente prima di averlo provato con questo visore. Al momento in cui scriviamo questo articolo, quindi estate 2023, se non vi interessa il gaming e cercavate solo un visore per potervi allenare in casa posso dirvi che Xr Elite potrebbe essere la vostra unica scelta.

Nonostante libreria non sia il punto forte del visore lo è sicuramente la leggerezza con cui vi muoverete durante le schivate e i bruschi movimenti della testa. Talmente leggero che dopo un’oretta che ci giocavo ho dovuto indossare un altro visore per provare delle cose e ho sentito immediatamente lo sconforto nella differenza di peso. È vero che la mascherina frontale non è comodissima, per lo meno quella inclusa con il visore, ma il peso è talmente irrilevante che risulta essere un incredibile trade-off! Un compromesso lo è però anche dal punto di vista audio non essendo presente un ingresso jack, che quindi ci obbligherà a giocare tramite gli speakers integrati o munirci di dispositivi bluethoot che si porteranno dietro un inevitabile ritardo.

Dando però un giudizio generale sul “gameplay” di questo visore, nel senso su come ci si gioca sopra è innegabile dire che ci si gioca in modo più che sufficiente. Se domani qualcuno mi dicesse che il nuovo splinter cell o superhot 2 fossero disponiibile solo su questo dispositivo esclusivo non penserei che il visore non sia grado di farmelo godere per via di mancanze clamorose, o comunque saprei che ci sono dei piccoli compromessi da fare, vedi audio in cambio di tanta leggerezza.

Non tutti i giochi però sullo store si comportano allo stesso modo purtroppo, ci sono degli evidenti “work in progress”. Fate attenzione quindi quando acquisterete un gioco dallo store, provate prima a cercare informazioni al riguardo. Non è facile per i dev ottimizzare tutti i giochi per ogni diverso visore quindi a volte ci troveremo di fronte a giochi con risoluzioni infelici, bug e stuttering di ogni sorta.

PCVR

Abbiamo tre possibilità con questo visore, giocare con il cavo, giocare tramite Virtual desktop o giocare con l’app di streaming proprietaria VIVE. Altri visori ci hanno messo mesi se non anni per risultare affidabili nello streaming senza cavo, e tutt’ora ad ogni aggiornamento la situazione viene ribaltata fino al primo fix utile. Ecco la situazione è la stessa anche qui. Nelle settimane che ho avuto modo di provarlo ho visto diversi aggiornamenti che andavano un po’ a migliorare e un po’ a peggiorare. é davvero chiaro alla luce del sole che se è vero che nonostante l’uomo sia in grado di andare su Marte il problema dello streaming VR non sia banale per niente da risolvere e ci vorranno anni prima di poter giocare in streaming con naturalezza.

Sono convinto che tra di voi qualcuno ora scriverà sotto “io non ho mai avuto problemi” ma tutti abbiamo modem diversi a casa, muri, interferenze varie che definire in modo deterministico come funzionerà per ogni configurazione casalinga è impossibile.

Posso dirvi la mia esperienza e come per altri visori ci ho dovuto smanettare tanto e tutt’ora non ottengo sempre risultati identici. Sia usando VD che Vive streaming app sono riuscito a giocare ma a meno che non necessitiate davvero di giocare un gioco senza cavo tipo Tea for god o Lost temple il mio consiglio e di andare sempre a giocare con il cavo. VD desktop lo conosciamo, possiamo modificare bit-rate e altri settaggi, bisogna ovviamente acquistarlo dallo store e a seconda del modem o dove è posizionato potremo ottenere buoni risultati. L’app di streaming vive funziona in maniera analoga e non ho visto vere differenze che mi facciano preferire l’una o l’altra. Anzi ho preferito usare il cavo ogni volta che potevo e giocare senza cavo solo in stand alone.

Connessione allo smartphone.

La fearture che mi lasciato un po’ lasciato a bocca asciutta riguarda l’utilizzo con cellulare che non mi ha entusiasmato. Certo non è che mi aspettassi di poter vedere chissà che cosa, ma al netto di un mero mirroring del telefono, tra l’altro passando da miracast, non è possibile fare null’altro. Non che che le mie aspettative vertessero di giocare un angrybirds stereoscopic version, però la mia idea di visore che si collega al cellulare stimola molto di più la mia fantasia e mi sono sentito un po’ deluso. Ricordo che a una presentazione di Vive ci fu il Cosmos che permetteva di connettersi allo smartphone, una roba futuristica che chiaramente indica che a Vive questa cosa giri per la testa da un po’ ma è anche evidente che sia un bagno di sangue provare a farla in modo corretto.

AR

La conferenza Apple del nuovo Vision Pro ha settato uno standard molto alto per tutte le applicazioni in AR nel nostro immaginario. Come si comporta XR elite? Con il doppio tap del tasto menu passiamo al passtrought, che possiamo dire sia sufficientemente nitido e a colori. Purtroppo il mondo attorno noi sarà un po’ sproporzionato seppur sia possibile eseguire diverse attività tipo: spostare oggetti, camminare negli spazi di casa, poggiare i controller e controllare una notifica sul telefono senza togliere il visore. Non saremo fluidissimi nel farlo però, la tridimensionalità dello spazio non è ancora resa bene al 100%, quindi per il futuro pensiamo ci sia ancora da lavorare e proposito.

Per le applicazioni in AR invece tanto impegno è stato evidentemente messo su Open Brush AR, che funziona perfettamente. Disegnare in un mondo 3D VR è stata una delle prime esperienze che ho provato nel 2017 e farlo in AR aggiunge ancora più piacere al tutto – poi il fatto che io sia un cane a disegnare quello è un altro discorso e sollevo l’Xr elite da ogni responsabilità su questo -. Mentre in VR questo tipo di applicazioni funzionano in maniera superfluido, in AR dobbiamo ancora un po’ sottostare a microscattini, oltre ad avere qualche problema delle proporzioni e distanze del mondo circostante. Vero è che al momento questa è l’esperienza migliore in AR che abbia mai provato ma c’è ancora margine di manovra. A venice immersive dell’anno scorso avevamo già provato qualcosa dal punto di vista gaming ma come già vi abbiamo ribadito più volte se la VR sia al 50% della sua espressione, la AR, MR, XR chiamatela come volete si trova al 5% scarso. Anche app come Rezzil Player che funzionano benissimo in VR in AR magari hanno ancora qualche piccolo tentennamento, ma sono passaggi obbligati prima di far in modo che questa tecnologia arrivi alle masse.

Conclusioni

In conclusione Xr Elite è un sogno, è un bellissimo sogno che però per via di alcuni limiti tecnici e tecnologici si deve scontrare con la dura realtà. Tra tutti i prodotti che vedremo quest’anno sul mercato, tra gli annunciati intendo, sarà sicuramente quello che ci ha provato maggiormente a spingere il limite tecnologico. Xr Elite prova in maniera forte a dare l’idea di che cosa potrebbe essere la vr su larga scala cercando di essere più “convertible” dei suoi concorrenti e in molti casi riuscendoci anche! Anche con un parco software più grande e con magari esclusive succose ci saremo comunque scontrati con un prezzo forse un po’ sopra la media per quanto riguarda gli stand alone e contro alcuni compromessi dovuti a questa natura ibrida. Anche l’ottimizzazione in alcuni casi lascia a desiderare nonostante però al momento continuino ad arrivare aggiornamenti frequenti volti a migliorare l’esperienza di utilizzo.

Come abbiamo ormai iniziato a capire da 10 anni a questa parte il segreto del successo di un prodotto sta fortemente nel software. Prodotti con identico hardware danno risultati totalmente diversi con software ottimizzati e studiati ad hoc. Tutt’ora innegabile negare il fascino di questo Xr Elite, non posso immaginare e prevedere davvero quale sarà la forma del futuro dei visori ma ci piacerebbe un sacco si andasse verso questa direzione!

In definitiva se siete alla ricerca di un prodotto solo stand alone o solo pcvr forse questo non è la scelta giusta, ma se vi piace anticipare i tempi a costo di sacrificare tutto, non vi spaventano i compromessi al prezzo di provare prodotti futuristici e volete provare ad allenarvi regolarmente in VR allora vi lascio il link allo store di Vive dove potrete trovarlo alla non trascurabile cifra di 1.099 dollari.






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Michael «Jshodan» Mighela

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