Giocato su Oculus Rift S
Z-Race ci ha ingannati, ve lo dico subito. Quando era uscito il primo trailer del prodotto XOCUS eravamo tutti al settimo cielo, aspettandoci giustamente quel Wipeout VR che non è mai arrivati sui caschetti PCVR, e che ci manca tanto quanto tutte le altre grandi esclusive di casa Sony. Dalle immagini di presentazione, Z-Race sembrava essere un gioco di corse velocissimo in cui guidare dall’interno del nostro cockpit su piste mozzafiato, una grafica spettacolare ed una buona varietà di mappe. Il titolo, in uscita il 2 Marzo in early access, non è tuttavia questa cosa qui; ma andiamo con ordine.
Una volta avviato Z-Race, ci ritroveremo di fronte ad un semplice menù che ci farà scegliere immediatamente un veicolo ed un percorso, senza troppi abbellimenti e senza nessuna opzione di personalizzazione. Pronti-via; l’approccio mi piace. Parte la prima gara e ci rimango di sasso. Sì perché Z-Race non è Wipeout, ma non è nemmeno Redout, BallistigNG e prodotti analoghi, ma è un gioco di corse in cui il mezzo da noi pilotato è – di fatto – la nostra mano. Mi spiego meglio: nell’opera di XOCUS non guideremo mai dall’interno la nostra nave da corsa, ma dovremo muoverla nei meandri del percorso selezionato muovendo fisicamente soltanto la mano destra, cercando di superare gli avversari ed evitando di schiantarci contro i numerosi elementi dello scenario sempre pronti ad ostacolarci. Di conseguenza, Z-Race non si può giocare né con un controller tradizionale, né con un hotas; ma semplicemente attraverso uno dei nostri motion controller, che si trasformerà uno ad uno nel nostro simpatico mezzo.
Ora, non voglio dire che siamo stati scammati; ma siamo stati scammati. Presentarsi come un prodotto di corse tradizionale ed uscirsene fuori con un titolo totalmente diverso da quello che si è fatto percepire fin dall’annuncio non è soltanto immorale, ma è anche profondamente irrispettoso.
Tutto questo non sarebbe comunque un male se il gameplay dello studio russo funzionasse; e invece.
Il più grosso problema di Z-Race è che per affrontare la decina scarsa di percorsi ad oggi a disposizione dovremo rimanere costantemente con il braccio teso, sentendo dolori atroci in tutto il corpo con il passare dei minuti. E non parlo di ore, ma davvero di minuti. Per completare tutti i contenuti offerti ad oggi da Z-Race ci ho messo quaranta minuti circa, divisi tra venti e venti, proprio a causa della difficoltà nell’intraprendere sessioni di gioco troppo lunghe. Se non mi credete fate una prova: tendete il braccio destro dritti di fronte a voi, e contate per quanti minuti riuscite a resistere. A meno che non siate membri attivi di Casa Pound, il braccio inizerà a cedervi già dopo un paio di minuti.
Come se non bastasse, la modalità ad oggi disponibile è soltanto una, ed è chiamata “multiplayer asimmetrico”. Ora, non so in che modo stiano cercando di far percepire il multiplayer in una modalità come questa, ma la verità è che si tratta di una semplice sfida contro un’IA non particolarmente brillante, che sarà semplicissimo battere clamorosamente su tutti i percorsi disponibili della campagna. In arrivo anche una modalità multiplayer “vera”, che arriverà probabilmente con l’uscita della 1.0.
È un grande peccato, perché qualche freccia al proprio arco Z-Race ce l’ha. Visivamente – intanto – pur non avvicinandosi al sopracitato capolavoro di Psygnosis, Z-Race dimostra una discreta verve, e soprattutto una stabilità impeccabile rispetto al momento storico che stiamo vivendo. Sono mesi che il mercato PCVR viene invaso da prodotti ottimizzati malissimo, che faticano a girare anche sulle GPU più performanti e che tra crash, stuttering e riproiezione fanno quasi passare la voglia di giocare in VR. Z-Race è, da questo punto di vista, perfetto, anche se è triste che questo debba esser specificato ed osservato sotto la lente dei pregi. Il design delle macchine è poi interessante, così come quello dei tracciati, nonostante un lavoro veramente molto pigro sul level design.
Anche sul fronte del gameplay un paio di trovate risultano azzeccate. Spicca, tra tutte, la possibilità di rallentare il tempo, che ci permette di eseguire trick particolari, acchiappare i turbo sparsi per la mappa ed evitare le trappole più difficili da superare. Questo non solo rende più tesi gli scontri, ma stratifica un gameplay che – di per sé – non ha molto da offrire, e che si presterebbe ad una partita ogni tanto se solo ci fosse qualcosa da guadagnare, oltre al power-up di tutti i mezzi e la sfida contro un’IA decisamente deficitaria.
Di base, ed una volta compreso il gameplay, Z-Race ha di fatto un concept che poteva risultare solido, ma che soffre di un’implementazione effettiva stancante e poco divertente già sulla media distanza. La speranza è che, nel percorso che divide l’uscita in EA dalla uno punto zero, il prodotto di XOCUS rifinisca al limite del possibile il gameplay già presente ad oggi, o cambi totalmente direzione modificando alle radici il suo game design. Qualunque scelta facciano gli sviluppatori, ad oggi Z-Race non è un prodotto consigliato, e difficilmente divertirà nella sua forma attuale anche l’appassionato di corse più sfegatato.
Z-Race è disponibile in early access dal 2 Marzo 2021, compatibile con HTC Vive, Oculus Rift e Valve Index.
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