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Zookeeper: Blast Quest | la recensione | Meta Quest

Giocato su Meta Quest 2

Zookeeper è una storica saga apparsa su arcade, Playstation 2, Nintendo DS e – solo ultimamente – mobile. Il tile-matching di Success, passato poi nelle mani di Kiteretsu, era un puzzle game in cui far scomparire un numero indefinito di blocchetti colorati un po’ alla Puzzle Bobble, che riusciva a divertire proprio nella semplicità della sua formula, a prescindere dalla profondità delle meccaniche. Dopo diversi anni d’assenza dalle console da gioco tradizionali, arriva in esclusiva su Meta Quest Zookeeper: Blast Quest, che ci ripropone il medesimo gameplay, travestendo il tutto da gestionale semplificato, adatto a grandi e piccini. Vediamo come se la cava il titolo di Kiteretsu sui nostri visori standalone.

Il nostro compito è semplice: far rinascere dalle proprie ceneri lo zoo ormai in rovina di un vecchio proprietario terriero, che dovremo ripulire nel tempo, facendo crescere il numero di attrazioni e aiutando in qualche modo il pubblico che andrà a visitarlo. Per farlo dovremo spostarci da un punto all’altro della mappa cercando le quest disponibili: dal pulire le zone più sporche dello zoo, fino al ritrovare i genitori di un bambino che si è perso e – soprattutto – aumentare il numero di animali e la loro felicità.

Nonostante il vestito di Blast Quest sia quello del gestionale, in cui risolvere una serie di problematiche legate alla fruizione del parco, la verità è che la maggior parte delle quest andranno a metterci a confronto con il mini gioco a cui la saga è sempre stata legata. C’è bisogno di un altro elefante nella gabbia? Bene, fatti sti tre livelli di puzzle senza perdere, e troverai un nuovo compagno all’interno della gabbia predisposta. L’espediente per farci arrivare ai suddetti è simpatico, ma ha un po’ le gambe corte rispetto a quello che vorrebbe realmente essere, dandoci raramente l’impressione di star contribuendo alla creazione del nostro zoo virtuale.

Poco male, perché il puzzle solving della meccanica principale funziona effettivamente a dovere. Come anticipato, dovremo semplicemente sparare a un blocco di colore che è già adiacente con uno o più dello stesso tipo, fino a quando non avremo compiuto la missione assegnata all’inizio del livello. Portare gli animali fino all’ultimo tile, eliminare tutte le bolle, distruggere tutte le casse e così via: se la meccanica di gioco è sempre quella, in Kiteretsu si sono sforzati di creare una certa varietà nella gestione dei singoli livelli, che si faranno via via sempre più difficili.

Nonostante l’estetica scanzonata, infatti, alcuni quadri di Zookeeper Blast Quest risultano effettivamente molto difficili, a causa di un numero limitato di colpi, che ci costringerà più di una volta a ripetere una sezione da zero, nella speranza di arrivare – quantomeno – con un solo colpo alla sua conclusione. Niente di particolarmente complesso, ma la profondità delle meccaniche è evidente, e nonostante la ripetitività dell’azione, e anche della componente audiovisiva, il titolo riesce a divertire dall’inizio alla fine.

A proposito dell’impacchettamento, Zookeeper Blast Quest si presenta in maniera molto gradevole, con un gusto visivo minimale e cartoon, ma che convince per pulizia degli scenari e un gusto tipicamente nipponico. Attenzione, se non vi piace quel tipo di estetica estremamente colorata, e accompagnata dalle musichette ripetitive e infantili che vi aspettereste di sentire in una sala giochi giapponese statene assolutamente alla larga; se, invece, quel tipo di sensibilità vi piace, troverete nel titolo di Kiteretsu un gioco che potrebbe farvi compagnia per molto tempo.

La longevità, che si aggira dalle parti delle quattro ore, ne regala poi molte altre nella ricerca del perfect score in ogni livello, e lo studio di sviluppo ha già affermato di essere a lavoro su nuovi contenuti in uscita durante il 2022. Non male, per un titolo che costa meno di quindici euro.

Un buon prodotto, dunque, ma la vera domanda è: ci interessa ancora un titolo come questo a cinque anni dalla prima release di un caschetto VR? Personalmente, non saprei cosa rispondere. I puzzle game funzionano spesso molto bene in realtà virtuale, grazie a meccaniche semplici ma precise e al ritmo interno del genere, che ben si sposa con il medium di riferimento. Il problema è che in questi anni di puzzle game ne abbiamo visti tanti, forse troppi, e alcuni sono troppo fuori scala per il prodotto in esame. Da Tetris Effect a Puzzling Places, fino ad arrivare a prodotti più ibridi come Superhot VR, il titolo di Kiteretsu non fa niente di particolarmente originale, se non accelerare su un tipo di estetica abbastanza inedita nei prodotti occidentali che giungono sullo store del Quest, e confezionare un titolo che funziona senza troppe riserve nella sua interezza. È abbastanza? Sta a voi deciderlo, in questo caso la scelta dipende esclusivamente da quello che state cercando.

Zookeeper: Blast Quest è un prodotto solido, che centra il bersaglio nella sua natura di puzzle game, ma che non si sforza più di tanto nel creare un gameplay ambivalente nella sua natura di contorno. Se vi piacciono i puzzle game di stampo orientale vi ci divertirete sicuramente un sacco; in fin dei conti Zoo Keeper è un titolo longevo e scanzonato, che anche grazie alla sua estetica è davvero capace di tirare in mezzo i giocatori più giovani. Dall’altra parte, se non vi piace il genere o non apprezzate quel tipo di sensibilità, il titolo di Kiteretsu non sarà sicuramente quello che vi farà cambiare idea.

Zookeeper: Blast Quest è disponibile dal 3 dicembre 2021 su Meta Quest e Meta Quest 2 al prezzo di 14,99€.






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Alessandro Redaelli

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