Behemoth |Recensione| Meta Quest 3/3S, PCVR, PSVR2

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Giocato su Meta Quest 3

Skydance è finalmente tornata con un gioco che ha fatto sicuramente parlare di sé, nel bene o nel male, e che è stato senza dubbio uno dei protagonisti di questo Natale 2024 in ambito VR. Sto ovviamente parlando di Behemoth, titolo action che ci mette nei panni di un guerriero intento a uccidere colossali mostri per salvare il mondo.

Fin dai primi minuti di gioco ci viene spiegato il vero scopo della nostra missione: Vestiremo i panni di Wren, un abile cacciatore, l’unico risparmiato da una misteriosa piaga che ha trasformato gli abitanti delle Terre Abbandonate in orrende creature. Il nostro compito è chiaro: affrontare e annientare i colossali Behemoth per riportare la pace in queste lande desolate. La narrazione, pur non brillando per originalità e cedendo a qualche cliché, riesce comunque a calare il giocatore in un mondo desolato e insidioso. Pochi personaggi, ma ben definiti, popolano ambientazioni ricche di oggetti e strutture che sapranno stuzzicare la curiosità di chi vorrà approfondire la lore del gioco.

I ragazzi di Skydance hanno lavorato molto bene sulla versione Quest 3, quella da me provata, con una fedeltà grafica che, per quanto palesemente inferiore a quella PC, riesce comunque a difendersi bene. L’illuminazione è buona, il dettaglio delle texture apprezzabile e anche i modelli risultano piuttosto dettagliati. Di contro, troviamo una profondità di campo limitata, che si nota soprattutto durante gli scontri con i boss. Ovviamente, ci sono momenti, specialmente contro i Behemoth, in cui le limitazioni tecniche del visore di Meta si percepiscono maggiormente, con vistosi cali di frame rate in alcune fasi ed alcuni crash sporadici. Tuttavia, bisogna ammettere che il risultato ottenuto è comunque lodevole, soprattutto considerando la complessità di un gioco come questo.

Infatti, per quanto possa sembrare, a un primo sguardo, un gioco piuttosto lineare, in realtà il level design presenta alcune strade alternative da percorrere o sezioni in cui dovremo arrampicarci, grazie anche all’uso del nostro fidato rampino, che ci permetteranno di scovare segreti, potenziamenti o materiali utili per modificare le nostre armi.

Il gioco è completamente localizzato in italiano per quanto riguarda i testi ed i sottotitoli.

Il combat system, purtroppo, risulta l’aspetto meno riuscito dell’intera produzione, dando la sensazione che gli sviluppatori avessero in mente qualcosa di ben più sofisticato e che abbiano dovuto semplificare il tutto per questioni di tempo o di budget. Il sistema di combattimento è interamente basato sulla fisica, con ogni colpo e parata che reagisce in modo realistico all’impatto e alla direzione del movimento. Sebbene questo approccio avrebbe dovuto garantire un certo grado di realismo e immersività, nella pratica si traduce in scontri spesso caotici e poco soddisfacenti. La rilevazione delle collisioni, seppur generalmente precisa, a volte risulta incerta, specialmente durante le fasi più concitate, portando a situazioni in cui i colpi non vanno a segno o le parate non sortiscono l’effetto desiderato.

Sebbene sia possibile raccogliere le armi dai cadaveri dei nemici, questa funzione perde di utilità man mano che si progredisce nella trama, in quanto le armi non si rompono né perdono di efficacia, annullando di fatto qualsiasi elemento tattico del combattimento. Inoltre, il combattimento contro la maggior parte dei nemici non trasmette mai un vero senso di pericolo, permettendo di concludere gli scontri molto velocemente. Questo è dovuto anche a un’intelligenza artificiale dei nemici piuttosto banale: quelli armati di spada ci attaccheranno frontalmente, mentre gli arcieri appostati su zone sopraelevate rimarranno immobili, senza cercare un riparo o una posizione di vantaggio.

Progredendo nel gioco, inoltre, sbloccheremo delle armi leggendarie che ci permetteranno di uccidere i Behemoth, ma che risultano decisamente sbilanciate in favore del giocatore. Infatti, queste armi ritornano automaticamente al giocatore dopo essere state lanciate, e quindi sarà possibile lanciare l’ascia come un novello Kratos o usare l’arco senza aver paura di consumare le frecce, in quanto queste ultime si ricaricheranno dopo poco tempo.

In conclusione, Behemoth è un titolo VR dal forte impatto visivo, che offre spettacolari combattimenti contro boss giganteschi e un mondo di gioco affascinante nella sua desolazione. Tuttavia, i problemi legati a un combat system poco rifinito e ripetitivo ne limitano il potenziale. Rimane comunque un’esperienza consigliata non solo agli appassionati di action in realtà virtuale, ma a chi cerca un buon titolo da giocare, perché al netto dei suoi difetti, questo gioco risulta sicuramente un must have da avere all’interno delle proprie librerie digitali.

 

 

 




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