Statik: recensione e video recensione

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Siamo seduti su una sorta di poltrona odontoiatrica in metallo, la luce è fredda e asettica, di fronte a noi un uomo in camice. Un po’ storditi iniziamo a guardarci intorno per poi giungere con lo sguardo alle nostre mani, chiuse all’interno di una scatola piena di led e pulsanti. La scatola è chiaramente un puzzle che siamo costretti a risolvere, ma una domanda sorge spontanea: cosa sta succedendo?

Il concept di Statik è delirante e straordinario allo stesso tempo. Delirante perché l’idea è estremamente folle ed originale; straordinario perché per una volta l’originalità è al servizio di un gameplay praticamente perfetto e una storia affascinante. Non a caso, gli svedesi di Tarsier Studio si sono chiaramente ispirati all’estetica e allo storytelling tipico della Valve dei tempi d’oro, omaggio che si fa palese con l’unico personaggio con il quale andremo ad interagire. Il dottore che ci guiderà ed esaminerà attraverso i dieci puzzle che compongono la campagna, nonostante il volto nascosto, assomiglia infatti fortemente al dottor Kleiner di Half Life, somiglianza richiamata anche dal design degli ambienti e da un tipo di black humor straniante e azzeccatissimo.  Ovviamente i nostri hanno alle spalle un’esperienza decennale, con diversi porting e adattamenti per conto di Sony, oltre che quella piccola perla piena di guizzi visivi qual era Little Nightmare. Tarsier dimostra ancora una volta con Statik come il puzzle game in VR possa assumere una forma completamente nuova, che eleva il genere offrendo un’esperienza sensoriale e personale difficile da replicare, anche se il single player non è l’unica modalità che Statik ha da offrire.

Come già citato, nell’esordio VR di Tarsier Studio saremo una sorta di cavia da laboratorio seduta su una sedia con le mani incastrate all’interno di una scatola. Questa scatola verrà mossa dal controller di Playstation 4 attraverso un tracking qui eccellente, in cui potremo ruotarla ed ispezionarla da tutti i punti di vista possibili. Ogni tasto del controller sarà associato ad una funzione specifica della scatola ed i primi minuti di ogni livello serviranno a comprendere cosa aziona cosa, per poi passare all’analisi del puzzle e alla risoluzione.

Gli enigmi sono sempre complessi al punto giusto: mai così criptici da farsi frustranti e mai così semplici da togliere la soddisfazione della riuscita. Nonostante non siano impossibili da risolvere, perderemo decine e decine di minuti per comprendere i meccanismi che stanno dietro alle varie scatole; questo non perché siano mal gestite, ma perché richiedono una comprensione graduale dell’ambiente e dei meccanismi, che con il giusto spirito d’osservazione ci porteranno inevitabilmente alla risoluzione.

Non mancano oltretutto livelli “ponte” tra le sezioni principali, che ci porteranno ad approfondire per quanto possibile la storia e scandiranno il ritmo di gioco. Queste ultime saranno divise tra inquietanti colloqui dal gusto surrealista ed un puzzle graduale che si legherà all’ultimo livello, fino ad un finale che arriverà dopo circa tre ore di gioco.

Visivamente Statik rende straordinariamente bene. Questo perché le geometrie semplici ma accattivanti dei quadri ed il campo visivo ridotto riescono a spremere al limite la risoluzione in game, rendendo il tutto decisamente piacevole e definito. Grazie anche all’ottima gestione del tracking, tra l’altro, Statik riesce a regalare un’esperienza prettamente tecnica assimilabile a quella dei visori di fascia più alta come HTC Vive e Oculus Rift.

Statik offre anche una modalità multiplayer cooperativa con tre puzzle unici, da risolvere insieme ad un amico attraverso l’utilizzo di uno smartphone collegato alla PS4, aggiungendo un ulteriore grado di sfida che fa assaggiare la bellezza e peculiarità del party game in VR. L’esperienza cooperativa risulta un po’ breve, ma è un’aggiunta senza dubbio gradita che fa ben sperare per il futuro.

L’esordio su PSVR di Tarsier Studio risulta uno dei puzzle game più memorabili degli ultimi anni e sfrutta con grande eleganza tutti i pregi del caschetto di Sony. Questi sono i titoli che rendono la line-up VR di Playstation 4 superiore alla sua controparte PC, sebbene quest’ultimo gli sia avanti sul fronte tecnico. Statik è il classico esempio di come la forza bruta e il tracking a 360° non servano a rendere un titolo straordinario, e anzi grazie ai limiti dell’hardware è possibile limare un prodotto quasi alla perfezione. Se avete un PSVR avete l’obbligo morale di acquistare immediatamente Statik. Non è un ordine, ma state molto attenti.

Statik è disponibile dal 24 Aprile 2017 su Playstation Store, compatibile con PSVR.

 




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