The Exorcist: LEGION VR – recensione e video recensione (PCVR/PSVR/Quest)

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Giocato su Oculus Quest 2

Che bello cagarsi addosso! Cioè, non letteralmente; ma la paura è senza ombra di dubbio uno dei sentimenti più intensi che possa provare l’essere umano, ed in quanto tale la narrativa horror è sempre stata tra quelle più longeve, a prescindere dal medium e dal periodo storico. Attraverso il videogioco, e soprattutto attraverso la VR, il genere può poi esprimersi davvero come mai prima d’ora, facendoci sentire letteralmente sulla nostra pelle tutte le sfumature offerte da questo temibile sentimento. Avevo provato The Exorcist: Legion VR pochi giorni dopo l’arrivo del mio primo Oculus Rift. Inutile dirvi che giocai al primo dei cinque episodi, mi spaventai come forse non mi era mai successo nella vita, e lo disinstallai senza volerlo vedere mai più. Ora, avendo poi affrontato in genere in diverse salse ed aver scoperto grandi capolavori, mi sono messo coraggio ed ho deciso di recuperare l’opera completa su Oculus Quest 2, con la consapevolezza che probabilmente ci sarei rimasto secco. Carissimi, non ci sono rimasto secco, ma ci sono andato vicino, ed ora vi racconto la mia esperienza con questa sorta di tie-in ambientato nell’universo de L’Esorcista.

C’è subito da dire che The Exorcist: Legion VR non è ambientato nell’universo che avete conosciuto con il primo, indimenticabile, film di William Friedkin; ma va a pescare a piene mani da quel discusso The Exorcist III di William Peter Blatty, che si allontana con una certa insistenza dal capostipite della saga. Attenzione, non mancheranno qui demoni, preti trucidati ed una sana dose d’orrore psicologico, ma il vostro obiettivo in questo caso, non sarà quello di esorcizzare povere bambine possedute, all’interno di inquietanti magioni americane. Al contrario vestirete i panni di un detective, quindici anni dopo gli avvenimenti del primo film, alle prese con una serie di omicidi rituali, chiaramente legati al paranormale.

Esplorando cinque diversi casi, dovrete farvi dunque strada tra madonne che sanguinano e madonne che volano; neonati indemoniati ed infarti assicurati. Insomma, in The Exorcist: Legion VR ce n’è davvero per tutti i gusti, sia sul fronte delle ambientazioni, che sul fronte del gameplay.

Di base, la produzione di Wolf and Wood Interactive si può fieramente dichiarare come una sorta di walking simulator con alcuni piccoli elementi puzzle; legati prevalentemente all’esplorazione ed al ritrovamento di elementi nello scenario. Se vi sembra poco, sappiate che tutto l’impianto coreografico riesce davvero a farvi sentire all’interno di un mondo opprimente e demoniaco, e che The Exorcist: Legion VR non avrebbe di fatto nemmeno bisogno di elementi di “gioco” per renderlo l’esperienza intensa che è. Tuttavia, l’opera horror per PC, PSVR ed Oculus Quest, riesce invece a presentare anche momenti interessanti sul fronte delle meccaniche di gioco, che si muovono sempre un po’ dietro le quinte, ma che riescono a riattivare l’interesse ogni qual volta il ritmo inizierà leggermente a calare.

Se c’è un pregio innegabile in The Exorcist: Legion VR è proprio questo: l’essere un prodotto atipicamente iper-ritmato, nonostante le cose da fare non siano poi molte. L’adrenalina è oggettivamente sempre alle stelle, l’atmosfera costantemente stimolante e l’utilizzo del linguaggio VR è qui gestito quasi a regola d’arte, se non fosse che su Quest, il titolo Wolf and Wood offre una quantità molto minore di oggetti interagibili rispetto alla controparte PC.

Questo porta, per forza di cose, al primo – piccolo – difetto; ovvero che l’esperienza completa, composta da cinque episodi, potrà essere completata in meno di due ore, che potrebbero sfiorare l’ora abbondante se siete particolarmente svegli nella risoluzione degli enigmi. È vero che il ritmo è sempre perfetto, è vero che oltre alle due ore probabilmente l’infarto sarebbe stato assicurato, ma effettivamente una longevità totale di questo tipo è a malapena in linea con le esperienze da prima generazione più brevi, che continuano – tra l’altro – a contraddistinguere il nostro mercato.

Di contro, ogni caso è pregno di un piccolo numero di collezionabili che potrete raccogliere durante l’avventura, alcuni dei quali nascosti nei luoghi più improbabili, e che potrebbero invogliarvi a regalarvi un’altra run in compagnia del simpatico Pazuzu. Inoltre, The Exorcist: Legion VR è chiaramente una di quelle esperienze da far provare a tutti i coraggiosi familiari ed amici che decideranno volontariamente di dare un po’ di spettacolo quando tirerete fuori il Quest in compagnia.

Anche visivamente l’horror per Quest risulta effettivamente di valore. È vero che rispetto alla versione PC sparisce l’illuminazione dinamica, texture e modellazione si fanno più scarne e gli elementi interattivi sono ridotti all’osso, ma sono cose che – almeno alla prima run – non riuscirete a notare, per quanto il gioco fa paura.

E questo ci porta all’elemento forse più importante di ogni videogioco horror che si rispetti: The Exoricist: Legion VR fa paura? Mazza raga, non fa paura, di più. Nonostante io sia un grande amante del genere e ritenga titoli del calibro di Resident Evil 7 ed Organ Quarter in assoluto tra le mie dieci esperienze VR preferite, il titolo tratto dal terzo capitolo cinematografico de L’Esorcista mi ha fatto letteralmente accapponare la pelle in più di un’occasione. Il merito va sicuramente, oltre ad un impatto visivo validissimo, ad una sopracitata gestione dei tempi scenici clamorosa, che andrà a punteggiare con parsimonia ma invidiabile potenza, una serie di balzi sulla sedia da manuale. Non che il gioco sia soltanto una sequela jumpscare gratuiti, anzi; ma quando questi ultimi arrivano, arrivano, e lo fanno con un’eleganza fuori dall’ordinario.

Questo non vuol dire che il titolo sia comunque perfetto. Oltre alla sopracitata longevità, The Exorcist: Legion VR soffre anche di una serie di fastidiosi bug che vanno a compromettere in parte l’esperienza. A volte vi capiterà infatti di rimanere incastrati dentro a qualche muro o di rimanere disallineati rispetto al pivot per metà livello, ed in un titolo del genere questa mancanza di pulizia è davvero imperdonabile. C’è da specificare che ho riscontrato questi problemi soltanto sulla versione Quest, mentre su PC non ho mai avvertito problematiche di questo tipo; ma sebbene non risultino bug game-breaking, fa comunque poco piacere trovarseli all’interno di una produzione che non supera nemmeno le due ore.

The Exorcist: Legion VR è un titolo meravigliosamente spaventoso, se non uno dei migliori esponenti nel genere nell’horror videoludico contemporaneo. Peccato per una manciata di bug che ne possono compromettere in parte l’esperienza, ma se sarete così fortunati da non incappare in nessuna problematica, il titolo di Wolf and Wood Interactive potreste ricordarvelo davvero per tutta la vita. Fidatevi di me amici: se siete fan dell’horror non dovete assolutamente farvelo scappare, se siete fifoni compratelo lo stesso per farvi una bella terapia d’urto, mentre se invece non vi ispira minimamente non saprei, forse è meglio che cambiate il vostro passatempo preferito.

The Exorcist: Legion VR è disponibile su Steam dal 22 Novembre 2017, su PSVR dal 16 Giugno 2018 e su Oculus Quest dal 21 Maggio 2019, al prezzo di 29,99€.

 




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