The Room VR: A Dark Matter | la recensione | PSVR2

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Provato su PSVR2

Uscito nel marzo del 2020 su PC, Quest e PSVR, The Room VR: A Dark Matter si era subito imposto come uno dei migliori puzzle game in circolazione. Oggi l’opera di Fireproof Games arriva anche su PSVR2, e promette di sfruttare al massimo la potenza hardware del visore Sony grazie a una versione aggiornata e migliorata.

The Room è una serie di puzzle game che ha mosso i suoi primi passi nel 2012 su dispositivi mobile, nintendo switch e steam, raccogliendo nel tempo un discreto numero di appassionati e l’apprezzamento della critica. Con il quinto capitolo, A Dark Matter, la serie si è trasferita in VR, realizzando finalmente i desideri di chi si sentiva costretto e limitato nell’esplorare i suoi ricchi ambienti su uno schermo da cinque pollici.

Siamo nell’Inghilterra di inizio ‘900 e nei panni di un detective della polizia ci troviamo invischiati in un caso intriso di soprannaturale. Seguendo le indicazioni di un personaggio misterioso, che ci guida tramite una serie di lettere, ci muoviamo all’interno di cinque ambienti che traboccano di enigmi interconnessi tra loro.

Partendo dalla stazione di polizia, in cui veniamo introdotti alla storia e alle meccaniche di gioco, arriviamo in un museo, poi in una chiesa, poi in una piccola casa tra i boschi. 

Armati di un monocolo magico e del nostro ingegno, ci addentriamo in un mistero a tinte horror, che mescola i puzzle di una escape room con l’immaginario da incubo del fantasy lovecraftiano.

Sarò sincero: i puzzle non sono il mio forte. Non ho mai finito The Witness. Mi è capitato di recente di bloccarmi per dieci minuti su uno degli enigmi in Uncharted The Lost Legacy , che sono abbastanza sicuro siano pensati per essere risolti anche da una scimmia ammaestrata.

Eppure non mi sono mai bloccato durante il mio playthrough di The Room. Questo non perché si tratti di enigmi eccessivamente facili – anche se non richiedono mai grossi ragionamenti né particolari salti logici – ma perché sono organizzati in modo che ci sia sempre qualcosa di nuovo da risolvere. Invece di punire il giocatore che fatica a risolvere un determinato puzzle, lo si incoraggia a cercarne altri, con la garanzia che qualsiasi mossa farà all’interno delle grandi mappe di gioco lo porterà di un passo più vicino alla soluzione.

La varietà di enigmi è notevole. Si passa da semplici oggetti da far combaciare con altri, a giochi di rifrazione della luce, fino a intriganti effetti di prospettiva. I meccanismi non sono mai troppo ripetitivi né troppo arzigogolati e offrono sempre un senso di soddisfazione impagabile nel momento della soluzione. Esattamente quello che immagino quando penso all’archetipo del puzzle game. 

L’altro grande punto di forza di The Room A Dark Matter è l’atmosfera. Grazie a un sound design sapiente e un lavoro eccellente di modellazione degli oggetti e degli ambienti, il titolo di Fireproof Games riesce a immergerci in un mondo che sembra uscito dai romanzi mistery e fantasy di inizio secolo, facendo leva alternativamente sulla sete di scoperta del giocatore e sul senso di angoscia generato dall’ignota minaccia che dovrà debellare.

A dare retta agli sviluppatori, questa nuova versione di The Room su PSVR2 è in assoluto la migliore di sempre. E, dopo aver completato il gioco, non mi sento di dar loro torto. Ognuna delle molte qualità di The Room è amplificata dalla nuova piattaforma. L’immediatezza nei caricamenti di Playstation 5 permette di lasciare a metà un enigma e tornarci alla pressione di un tasto. La grafica iper dettagliata, e gli asset appositamente aggiornati, brillano di nuova luce grazie alla risoluzione maggiorata del visore Sony. Più di una volta mi sono trovato ad ammirare i riflessi su una statuetta di metallo, o gli intagli nel legno di un antico artefatto. I colori più vividi e intensi fanno impallidire le vecchie versioni del gioco e contribuiscono a renderlo ancora più immersivo. La vibrazione dei vr sense, sfruttata al massimo delle sue potenzialità, riesce a rendere ancora più tattile ogni interazione col mondo di gioco e con i suoi oggetti.

Certo, l’implementazione del rumble del caschetto è, come in molti giochi finora usciti su PSVR2, trascurabile, così come l’uso dei grilletti aptici – che entrano in azione, per qualche motivo, solo nel menu iniziale. Ma nel complesso si tratta di un aggiornamento che aggiunge lustro e valore a un gioco che già si era posizionato tra le eccellenze della VR – un aggiornamento che è oltretutto gratuito per chi ne possiede già una copia per PSVR.

La versione PSVR2 di The Room: A Dark Matter è in assoluto il modo migliore per fruire di un piccolo capolavoro la cui precisione formale è resa ancora più evidente dal salto di generazione della piattaforma. In queste condizioni, non c’è motivo per cui un videogiocatore anche solo marginalmente interessato ai rompicapo se lo debba lasciar scappare.

 

 




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